giovedì 10 aprile 2014

.VIAGGIO TROPPO CON LA TESTA.

dalla tua bocca, ormai, vengono fuori suoni che non distinguo più. ho isolato i miei pensieri e ora io sono fuori da me. e tutto è più nitido. ti guardo, guardo me da fuori, e guardo tutti quelli che ci stanno intorno. siamo così infinitamente piccoli... non lo vedi? non ti spaventa? non provi niente? l'Universo VIVE mentre noi sopravviviamo. nell'Universo danza l'ordine del Caos, accadono laici miracoli. e noi stiamo quì a bere un misero caffè.
mentre tu ti porti alle labbra quella tazzina, sopra le nostre teste sta morendo una stella. hai mai visto cosa succede quando muore una Stella? guarda ! è un'esplosione così fragorosa e accecante che sembra tutto il contrario della morte, sembra che quella Stella stia nascendo a nuova vita. e in effetti accende qualcosa di nuovo nell'Universo. può persino generare un buco nero ("lo spettro gravitazionale di una Stella defunta"), che divora tutto in una spirale. il buco nero ha una forza gravitazionale di una potenza tale che niente, che si trovi nelle sue vicinanze, può resistergli.
quindi, nel buco nero, dove anche Tempo e Spazio perdono di senso, si possono accumulare stelle, masse di stelle, intere galassie che si concentrano in punti infinitamente piccoli e infinitamente densi... quindi ci entra l'Infinito per intero. e la gente s'ostina a pensare che lì dentro ci sia il nulla, il vuoto. il buco nero è il contrario del nulla.
ma, in fondo, non è quello che accade sempre? anche quì sulla terra... qualsiasi cosa che racchiuda l'infinito viene pensata come fosse nulla, niente d'importante: un paio d'occhi curiosi o innamorati; un gesto semplice, un bacio, un abbraccio; il grido di un disperato; il punto in cui guarda fisso un pazzo.

lo sai come lo chiamano, gli astrofisici, quell'alone di energia e luce intorno al buco nero?
l'Orizzonte degli eventi.
vedi... c'è chi l'orizzonte lo percepisce come la fine di ciò che puoi vedere e toccare, e c'è chi l'orizzonte lo vede come l'inizio dell'Infinito. dietro quella linea inizia il Poi. ti potrà sembrare di cadere nel vuoto e in quel momento il Nulla ti spaventa. e anche a me, a volte, quel nulla che sa d'infinito mi spaventa, sai?
io mi diverto a scavare tra le dimensioni e tra le realtà che sono tutte illusioni. ma al contempo m'inquieta: quando mi perdo e non riesco ad afferrarmi e tutto mi sembra impalpabile e la realtà non esiste e neanche il Tempo così come non esiste lo spazio. quando mi perdo nella scoperta che il Tempo non è lineare, nella sensazione di vivere in un mondo che vive in un mondo che è inglobato in un altro mondo, e così all'infinito. e cos'è l'Infinito? dove arriva? perché l'essere umano non è in grado di concepirlo? cos'è l'Eternità? cos'è il Tempo? avranno mai fine?

la verità è che io, ovunque e con (quasi)chiunque, mi sento "fuori luogo"... io e tutte le mie cazzo di domande.
perché non c'è più tempo per scavare le ragioni del Tempo, i suoi flussi, le sue incoerenze. vorrei avere una vita a disposizione o anche l'eternità (e neanche quella basterebbe) per passare il mio tempo a divertirmi a saltare nel Tempo.
la nostra società malata, invece, gli corre dietro e neanche sa cos'è.
e impone anche a me di correre, ma io non ho mai amato correre. ho sempre preferito saltellare in avanti e indietro. camminare a passo molto lento, inciampare negli incroci tra dimensioni spaziali e tra dimensioni temporali, e non ho mai saputo capirci niente. ma lo volevo ugualmente.
però poi vengo risucchiata dalla cosiddetta realtà, dai suoi ritmi frenetici. ed ecco che mi sento fuori luogo e fuori tempo: in ritardo con l'università, che non mi trovo una fatica, che non ho una persona accanto. insomma, che non sto dietro alle tappe imposte... perché mi stanno strette. non voglio gabbie, eppure mi ci rinchiudono quotidianamente. e mi sembra di impazzire: sono perennemente inquieta e irrequieta, perché vorrei essere libera di perdermi nell'Inspiegabile senza essere disturbata da chi non capisce e non capirà mai.

"Merope, ma mi stai ascoltando?"
"mh!"
ti è bastato un mio asettico "mh" per tranquillizzarti e continuare a blaterare di lavoro, università e "oddio s'è fatto tardi!".
io e te siamo seduti quì da mezz'ora, ma che cos'è mezz'ora rispetto all'Eternità? noi abbiamo scandito il tempo in anni composti da mesi composti da settimane composte da giorni composti da 24 ore. 24 ore che finiscono nel bel mezzo della notte. e un minuto dopo la mezzanotte dovrebbe essere il giorno dopo questo, dovrebbe finire Oggi per far iniziare Domani. ma in realtà non finisce niente: è tutto un flusso continuo. nello spazio intorno alla terra, resta il colore dell'infinito, resta il buio. siamo noi che distinguiamo tra i colori del giorno e della notte. nell'universo è sempre notte, e la luce che conosce l'universo è quel miracolo della luce delle stelle e il ricordo che quelle stelle lasciano dietro di sé.

e noi siamo rinchiusi qua, su questa terra che sta morendo, e non possiamo godere dello spettacolo della formazione di una galassia, o della morte di una Stella, o della genesi di un buco nero. puoi darmi torto se dico che siamo degli esseri miseri e inutili?
io mi sento rinchiusa perché viviamo di confini. ma, se ci pensi, i confini sono solo nella nostra testa. la crosta terrestre è un tutt'uno, no? che si abbraccia sopra e sotto il mare. siamo noi che diamo nomi ai posti. disegniamo gli spazi, li circondiamo di limiti come facciamo col Tempo. come facciamo con ogni cosa che non riusciamo a controllare perché è più grande di noi. noi siamo sempre quegli esseri infinitamente piccoli. e nella consapevolezza della limitatezza dei nostri sensi e pensieri, cerchiamo di ingabbiare anche ciò che non dovrebbe rispondere al nostro controllo, perché è solo della natura e delle sue leggi che sono così perfette che di certo non hanno bisogno di chiedere il nostro parere o i nostri mortificanti nomi o il nostro permesso per esistere. e io mi sento una di quelle cose che appartengono alle leggi perfette della natura, non alle leggi fastidiosamente inquadrate e limitanti degli umani.
io non riesco ad accettare di non poter vivere dispersa nell'Universo... figurati quanto mi sento in gabbia quì, ora! e la mia consolazione dovrebbe essere questo caffè venuto male e qualche tuo sorriso di circostanza mentre parli da un'ora di niente e io non ti rispondo perché non ti ascolto e neanche te ne accorgi?


il titolo era: Se, mentre parlate con me, vi capita di avere l'impressione che io non vi stia ascoltando... forse non vi sto ascoltando!





2 commenti:

  1. Complimenti!!!!!... per una frazione di tempo (non so dirti quanto tempo fosse :-) ) mi sono disgregata in una particella e ho vagato nell'universo...

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    1. :) grazie mille!!!
      sono contentissima di aver sortito quest'effetto! :-p

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