mercoledì 29 aprile 2020

Che vita è?

Diario dalla quarantena - 29/04/2020

L'arte, in ogni sua forma, ci ha salvato la vita in questa prigionia: la musica, i film, le serie tv hanno preservato la nostra salute mentale. Chissà se la gente si renderà mai conto dell'importanza dell'arte, dopo aver toccato con mano il suo potere salvifico. O se tornerà presto a ritenerla un accessorio, qualcosa di superfluo da non prendere troppo sul serio; e se chiederà ancora agli artisti "Sì, ma di lavoro cosa fai?" e a invitarli a trovarsene uno, in caso non abbiano un'occupazione ritenuta socialmente accettabile nel mondo capitalista. Nel frattempo, nei discorsi di Conte non mi pare di aver ancora scorto una qualche preoccupazione per gli artisti e tutti i lavoratori del campo delle varie arti, men che meno un tentativo di soluzione per le loro vite già precarie in tempi tranquilli e diventate ancora più precarie ora (al di là dell'elemosina dei 600 euro concessa per chissà quale miracolo, per la quale devi pure ringraziare baciando per terra sennò sei un lagnoso ingrato). Per ora li vedo aggrapparsi a un "poi" che nessuno sa quando sarà e SE sarà. Si parla di riaprire i ristoranti coi plexiglas sui tavoli, i parrucchieri ed estetisti a giugno, il mare sì non si sa forse si va in vacanza perché bisogna far girare i soldi nel settore del turismo... ma è stata detta almeno una parola che fosse ufficiale sui concerti, per esempio? La sensazione è che l'arte continui a essere percepita come qualcosa di trascurabile, con o senza la quale la vita andrebbe avanti uguale. E allora ho provato a immaginare per un attimo un mondo senza le arti e ho visto il vuoto e il grigio di vite che sopravvivono e niente di più. E sarei curiosa di sapere allora cosa ne penserebbe la gente: senza spotify sul telefono a tenerle compagnia nel viaggio da casa a lavoro e viceversa per evitare l'alienazione totale; senza netflix a riempire le interminabili giornate vuote della quarantena; senza i palchi sotto ai quali saltare, urlare, sudare, piangere commossi e felici, abbracciarsi, scontrarsi nel pogo, baciarsi, volare sulle teste della gente, sostenere chi ci vola sulla testa, innamorarsi; senza luoghi in cui poter andare a ballare, senza la danza, senza il teatro, senza tutte quelle cose che rendono la vita degna di essere vissuta. Solo il lavoro e il silenzio. Vi piace così? 
La musica, i fumetti, il cinema, le serie tv, le arti tutte sono una delle poche pochissime cose che mi permettono di respirare, di accettare l'idea di vivere in un mondo che non sento mio. Senza mi sentirei persa, già morta prima ancora di morire.

Illustrazione non mia, presa dal web

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