domenica 10 luglio 2016

Music always saves me.

Una sera un individuo (che chiaramente non mi conosceva affatto - come invece credeva - ma doveva fare lo splendido che lui è uno che capisce tutto da uno sguardo ma è evidentemente analfabeta), vedendomi felice per aver appena ricevuto un vinile in regalo per il mio compleanno, mi disse con infinita arroganza (tra l'altro davanti alla persona che m'aveva regalato il disco): "Ma secondo me non sei felice davvero, secondo me fingi... Qual è il regalo che ti rende davvero felice?".
E io, cercando di mantenere la calma per non sputargli in un occhio, gli risposi: "Chi mi regala musica può stare certo che mi rende felice".
Non contento, insistette fino alla nausea con tono odioso, pretendendo pure di avere ragione.
Ebbene! Questa persona dovrebbe sapere che i soldi che non spendo in alcool/droghe/sigarette perché non bevo/non mi drogo/non fumo, li spendo tutti in dischi; quando voglio fare un regalo a me stessa, mi regalo musica; quando qualche parente non sa cosa regalarmi, mi regala dei soldi e con quelli mi compro musica o al massimo libri e fumetti; quando un amico (di quelli che mi conoscono davvero) vuole farmi un regalo, mi compra un disco e va sul sicuro.
Non c'è niente che mi riempia e mi completi più di quanto non faccia la musica.
"Love may save all you people", ma a me mi salva la musica!

E chest'è.



clicca qui per ascoltare: Swans - Love will save you





sabato 2 luglio 2016

2014. E ancora. E ancora.

Mi faccio promesse che non so mantenere. Passano gli anni e gli errori sono gli stessi e il dolore è lo stesso.
Questa cosa l'ho scritta nel 2014. Speravo di riuscire a imparare, ma sono sorda alle mie stesse lezioni.
Il 6 aprile del 2016 ho fatto lo stesso identico sbaglio.


clicca qui per ascoltare: Havah - Mercoledì
"Finché la passo liscia, ripeto gli stessi errori come una formula giusta."


7/05/2014 - 3/07/2014 
Io proprio non ci riesco a separare il sesso dall'amore. Mi vivo l'amplesso come una cosa totale, totalizzante. E sono gelosissima del mio corpo (nonostante io lo detesti o forse proprio per questo): se decido di darlo a qualcuno, è perché l'ho scelto tra tanti e con molta attenzione. E quando i nostri corpi s'incontrano, in un certo senso si amano. O almeno, io Amo l'altro corpo nell'atto. Non me lo so vivere diversamente, per me altri modi non hanno senso. Io così funziono.
Ecco in cosa ho sbagliato adesso: ad andare contro la mia natura.
L'anno scorso fui chiara dal primo momento. Poi l'altra persona si comportò comunque di merda, ma io almeno avevo avuto rispetto di me nel pretendere che non mi vedesse come una con cui divertirsi senza impegno, perché no: io SONO impegnativa e gliel'ho detto sin da subito. Avrò sbagliato a mostrarmi immediatamente senza maschere, senza giochi né strategie. Ma io così funziono.
Almeno dopo potevo guardarmi allo specchio e riconoscermi.
Ora invece ho la sensazione che, nel momento in cui - pur di avere una persona - ho finto che mi andasse bene quel poco che poteva darmi, io mi sia violentata. Non mi sono rispettata perché non ho preteso quello che davvero volevo. Non ho voluto rischiare il No drastico e perentorio... che mi sarebbe arrivato sicuramente se avessi detto che o mi dai tutto o non voglio niente e allora non ti avvicinare nemmeno alle mie labbra se non mi vuoi dare tutto di te!
No, mi sono presa quel bacio che desideravo da tanto e mi sono data senza remore. Ho provato a convincermi che mi andasse bene così, che per una volta potevo vivermi qualcosa senza metterci tutta me stessa ma solo un pezzettino. Il problema è che io non so darmi a pezzettini. E infatti stavo già offrendomi tutta su un vassoio d'argento, pronta ai lividi che avrei sicuramente collezionato perché ero un regalo indesiderato. E questo può anche starmi bene, ci sono abituata. Ma stavolta non ce l'ho la consolazione di essermi rispettata. E forse, nel non avanzare subito le pretese che mi spettano, ho permesso anche all'altra persona di non rispettare i miei bisogni.
E oggi proprio non riesco a riconoscermi allo specchio.
Una persona m'ha detto che io non posso ragionare "col senno di poi": se una cosa m'è piaciuta mentre me la vivevo, non è giusto rinnegarla. E ha ragione. Ma la verità è che non mi piaceva davvero quello che stavo vivendo (ho mentito a lui e a me) perché non stava andando come io volevo. Forse ho finto nell'illusione che, continuando, prima o poi si sarebbe innamorato di me.
Ma non è così che funziona. L'amore capita, all'improvviso, ti casca in testa e non capisci più niente. Non è graduale, non viene col tempo. E infatti così gli è successo, credo. E ovviamente non sono io, non gli sono capitata io: io sono sempre quella prima di quella giusta. E allora, sarà pur vero che non devo ragionare col senno di poi né rinnegare nulla di ciò che vivo. Ma posso imparare dai miei errori. E io non mentirò mai più a me stessa andando contro la mia natura, sennò mi stroppeo e basta!
Preferisco restare sola e rinunciare a qualche desiderio, piuttosto che svendermi. È successo ora e non capiterà mai più. Ricomincerò a pretendere quello che mi spetta. Poi se chi ho davanti non saprà o non potrà o non vorrà darmelo, significa che non è quello giusto.
Tanto prima o poi capiterà anche a me. No? L'amore, quello che ti coglie di sorpresa. Quello ricambiato. Quello che ti fa felice e non fa male. Lo conoscerò prima o poi anch'io. No?